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Abilitarsi e riabilitarsi secondo la Convenzione Onu: cosa cambierà (in Italia come in Sardegna)?

Nella mattina del 30 maggio a Genova si svolgerà l'importantissimo seminario indetto dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap, grazie anche alla collaborazione di ABC, AISM, ANFASS, FIADDA, UILDM) dal titolo "Servizi riabilitativi: percorsi e strumenti di abilitazione e capacitazione per le persone con disabilità", relativo all'analisi del nuovo concetto di riabilitazione introdotto dall'articolo 26 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.

Da superando.it: «L'impostazione dell'articolo 26 della Convezione» spiegano i rappresentanti della FISH «stravolge il concetto di riabilitazione basata esclusivamente su un modello medico della disabilità introducendo, oltre al recupero funzionale massimo possibile, l'abilitazione quale paradigma delle politiche di inclusione. Un cambio di prospettiva che richiederà necessariamente una sostanziale revisione delle politiche sanitarie, educative e sociali sviluppate nel corso degli anni in Italia in questo ambito. È forte difatti il richiamo all'empowerment delle persone con disabilità contenuto nell'art. 26 della Convenzione, dove si impegnano gli Stati Membro a prendere "misure efficaci e appropriate, tra cui il sostegno tra pari, per permettere alle persone con disabilità di ottenere e conservare la massima autonomia, la piena abilità fisica, mentale, sociale e professionale, e di giungere alla piena inclusione e partecipazione in tutti gli ambiti della vita"».



Per noi dell'ABC indubbiamente l'approccio comunitario dell'art. 26 della convenzione ONU - qualcuno pensa sia solo una necessità per i paesi in via di sviluppo (ricordiamo le nostre relazioni con una associazione cosorella venezuelana che insegna anche alle famiglie indios della foresta su come fare la riabilitazione ai bambini insieme alla propria comunità) - diventa rivoluzionaria per i paesi occidentali, dove tutto è strutturato per soli interessi professionali. Una rivoluzione che viene , fondamentalmente , dal sud del mondo e che noi "famiglie occidentali" abbiamo già vissuto e sperimentato a lungo con fatica ma anche soddisfazione nella storia riabilitativa dei nostri figli e delle nostre famiglie e che oggi vediamo diventare parte integrale dei diritti di ogni persona con disabilità nel mondo.

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