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Giù le mani dai progetti personalizzati e coprogettati dalla legge 162

In Consiglio Regionale audizione dell'ABC Sardegna per la finanziaria regionale 2007. Grande soddisfazione delle famiglie per lo stanziamento previsto dalla Giunta di 36 milioni di euro per circa 8000 piani personalizzati di sostegno alle persone con disabilità gravi.

Immagine rappresentativa per: Giù le mani dai progetti personalizzati e coprogettati dalla legge 162

In audizione l'associazione avverte: qualcuno vuole ridimensionare la legge, non lo permetteremo mai

L'ABC Sardegna ha portato, in audizione alla 7^Commissione Consiliare Sanità, presieduta dall’on. Nazareno Pacifico, la soddisfazione da parte delle famiglie per la conferma dello stanziamento in finanziaria di circa 36 milioni di euro per più di 8000 piani personalizzati e coprogettati con le famiglie, una cifra notevole che fa capire l'impegno e l'importanza dell'applicazione di questa legge, anche se con una piccola riduzione (dell'1,5%) rispetto alle somme stanziate nel 2006.

La sua applicazione viene studiata come buona pratica di eccellenza a livello nazionale e internazionale.
Questa esperienza – dichiara Marco Espa Presidente ABC Sardegna - ci pone in testa, in Italia per impegno ed attuazione di una legge nazionale completatamene disattesa in alcune altre regioni, ci fa centro di interesse e di eccellenza per le nuove politiche sociali del welfare, a livello nazionale ad esempio Emilia Romagna e Puglia stanno ora predisponendo politiche per le persone non autosufficienti destinando risorse importanti per i servizi personalizzati e per la domiciliarietà) ed europeo.

E’ stata indicata tra le Buone Prassi (sono state scelte solo 5 in tutta Italia) nel Rapporto di monitoraggio del Piano d’Azione Nazionale per l’Inclusione Sociale 2003-2005 a cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ed è già stata oggetto di ricerca da parte dell’Osservatorio Nazionale Ministeriale sulla famiglia, che ha pubblicato il libro, editrice F. Angeli, BP Buone pratiche e servizi innovativi per la famiglia (più di 40 pag. sono dedicate all’esperienza sarda). Inoltre proprio l’esperienza della 162/98 in Sardegna sarà presentata dall’ABC Sardegna a Berlino convocata il prossimo giugno alla 15° Conferenza Europea dei Servizi Sociali www.socialeurope.com organizzata da dall’European Social Network in cooperazione con l’UE alla presenza di 400 esperti provenienti da 20 nazioni.

Ricordiamo che l’attuazione in Sardegna della 162/98 è nata nel 2000 dopo una lunga battaglia delle famiglie sarde fatta propria dal Consiglio Regionale sardo in maniera bipartisan, in particolare con l’impegno fattivo dell’ex assessore Giorgio Oppi e dell’allora consigliere d’opposizione Antonio Biancu.

Con la Giunta Soru e l’impegno dell’Assessore Sanità e Politiche Sociali Nerina Dirindin c’è stata l’affermazione definitiva del modello Sardegna con il raddoppio delle risorse disponibili per i disabili gravi della nostra Regione.

Sconcertano dunque le voci critiche di (pochi, per fortuna) amministratori locali che hanno incredibilmente dichiarato che le risorse stanziate dalla Giunta Regionale siano eccessive.

“Un vero e proprio autogol al quale ci ribelliamo – dichiara Marco Espa, presidente dell’ABC - Riteniamo che esse provengano da alcuni che non conoscono i criteri che regolano l’attuazione della legge 162 in Sardegna cosi apprezzati in campo nazionale ed internazionale non possono comunque inverare tutto il percorso e i successi che nella nostra regione si sono raggiunti con l’impegno, in primo luogo di tanti cittadini con disabilità grave, delle loro associazioni, di familiari, ma anche di amministratori regionali e locali (di ogni colore politico) e operatori dei servizi e delle famiglie coinvolti in prima linea. Qualcuno non vuol cogliere la portata storica di questa legge: si passa dall’assistenzialismo alla partecipazione dei diretti interessati alla coprogettazione nei servizi alla persona, dall’assistenzialismo ai diritti civili, al coinvolgimento e alla partecipazione attiva delle famiglie dei percorsi di cura e di salute delle persone in situazioni più estreme. Certo possiamo capire che forse qualcuno preferiva il vecchio sistema, dove le famiglie spesso dovevano pietire un po’ di assistenza all’ente locale, non si possono fare più favori a nessuno. Oggi grazie al forte sostegno alle famiglie e ai Comuni della Regione contro ogni istituzionalizzazione (ricordiamo anche il finanziamento previsto in finanziaria della Rete pubblica delle badanti, 700 mila euro e i 5 milioni di euro aggiuntivi per il progetto “ritornare a casa” - dagli istituti, appunto - ) i Comuni sardi hanno in mano strumenti che permettono di garantire diritti alle persone con disabilità, con reciproca soddisfazione e ci conforta in modo particolare il sostegno espresso dagli amministratori locali, anche Consiglieri regionali presenti all’audizione.”

Invitiamo la stampa a leggere e riportare le bellissime esperienze delle persone con disabilità leggendo l’allegato.

Durante la stessa audizione il presidente della FISH Sardegna (Federazione Italiana Superamento Handicap) Alfio Desogus ha sollecitato l’esame del disegno di legge regionale per la costituzione della Consulta Regionale sulla disabilità.

 

Argomenti (TAGS): istruzione - legge 162 -


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