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Vinta la battaglia per l’assegnazione delle ore di assistenza educativa per un alunno con autismo della Scuola superiore. “Un diritto soggettivo”
Ora la Provincia di Cagliari dovrà ottemperare. Il TAR Sardegna riconosce anche il risarcimento danni
La sentenza. Il TAR Sardegna, presieduto da Aldo Ravalli anche estensore della sentenza, ha condannato la Provincia di Cagliari a integrare le ore di assistenza educativa specialistica a un alunno con autismo frequentante una scuola superiore, affermando il principio secondo cui "l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione, al pari dell’assegnazione delle ore di sostegno, costituisce diritto fondamentale che va comunque assicurato all’alunno disabile". Gli enti locali devono quindi garantire il diritto all'assistenza educativa degli alunni disabili consistente, per usare le parole di Ravalli, "nell’aiuto personale di cui l’alunno ha bisogno per soddisfare tutte le esigenze di ordine materiale che insorgono durante la sua permanenza a scuola, al fine di assicurargli la possibilità di frequentarla". Il Tar ha anche riconosciuto il diritto della famiglia, difesa dall'avvocato Giulia Andreozzi, al risarcimento del danno esistenziale subito nei mesi in cui la presenza dell'assistente alla comunicazione non è stata assicurata per il numero di ore necessarie a garantire il diritto allo studio e al benessere dell'alunno.
La storia. E’ una bella storia: Gabriele è un ragazzo con grave autismo che frequenta la terza classe dell’I.t.c. Sergio Atzeni di Capoterra in Provincia di Cagliari, seguendo una programmazione ministeriale semplificata ma con l’obiettivo del raggiungimento del diploma di Stato; comunica grazie all’ausilio di un educatore scrivendo su un computer e viene valutato in classe secondo il metodo della comunicazione aumentativa; quest’anno gli sono state assegnate solo 6 ore (il primo anno 18, il secondo 12, sempre ad inizio d’anno inoltrato e su progetto personalizzato): impossibile programmare un qualsiasi intervento educativo e didattico! E’ triste constatarlo – afferma Marcello Mura il padre – ma sembra proprio che i diritti delle persone con disabilità vengano riconosciuti oggi solo dai Tribunali: nell’arco di un anno e mezzo è la terza volta che ci siamo rivolti al TAR, che per fortuna ribadisce quei diritti che, nel caso di mio figlio ma di tanti altri, vengono sistematicamente violati. Inoltre – continua il padre – tale violazione costringe noi famiglie a sopperire economicamente a questi disservizi con l’utilizzo di risorse proprie che dovrebbero trovare ben altro utilizzo. Tuttavia pur con tante difficoltà il percorso di Gabriele è un percorso esemplare che serve da stimolo a tanti altri ragazzi e che va valorizzato.
Le richieste. Crediamo profondamente nell’inclusione scolastica e questa ulteriore sentenza ci da appoggio – interviene Francesca Palmas dell’ABC Sardegna e anche Vicepresidente della Consulta delle persone con disabilità della Provincia di Cagliari – confermando quanto sosteniamo; purtroppo le famiglie vivono sulla loro pelle l’effetto dei pesanti tagli alle politiche sociali e scolastiche, compresi quelli agli Enti Locali che sappiamo erogano servizi essenziali: tuttavia i Tribunali non solo Sardi ma di tutta Italia continuano ad affermare che i diritti costituzionalmente garantiti non possono essere soggetti a contenimento della spesa. Certo resta ancora tanto da fare, il processo inclusivo, sempre in divenire, richiede l’impegno di tutti ed un lavoro di rete programmato e condiviso, non basta applicare sterilmente la normativa.
“Ognuno faccia il proprio dovere, Enti Locali e Regione Sarda: ripristinare i finanziamenti corretti” – Se ora è stabilito che gli alunni con disabilità hanno un diritto soggettivo all’assistenza scolastica, in maniera diversa per ogni singolo studente – continua Francesca Palmas – chiediamo dunque il rispetto della sentenza e un maggiore impegno anche in un periodo di crisi: alla Provincia e in generale agli Enti locali, che hanno un ruolo fondamentale per l’ affermazione del diritto allo studio degli alunni con disabilità, il dovere di stanziare risorse congrue dal Fondo unico indistinto che finanzia gli enti locali e le provincie, magari tagliando qualche spesa superflua non indispensabile, qualche “festa” in meno ad esempio e non appoggiarsi sulle risorse aggiuntive della Regione Sarda; ma anche la Regione Sardegna faccia il proprio dovere affinché faccia delle scelte di maggiore corresponsabilità anche finanziaria perché i livelli essenziali siano garantiti in tutto il territorio; la Regione stanziava 5 milioni di euro proprio in favore degli enti locali per il supporto organizzativo degli studenti con disabilità (che sembravano spariti dalla legge Finanziaria 2012 attualmente in discussione in Consiglio Regionale e che sembrano reintegrati per soli 4 milioni), dato l’aumento degli alunni con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado attualmente di 4371, sarebbero necessari più fondi proprio per migliorare la qualità stessa dei servizi erogati: quindi adesso serve con la Finanziaria in discussione ora in aula in Consiglio Regionale non solo il ripristino del milione di euro mancante ma anche altri due milioni in favore degli enti locali per far fronte a spese che sono assolutamente obbligatorie. In ogni caso le risorse impiegate rappresenterebbero sicuramente un buon investimento per migliorare non solo l’inclusione scolastica delle persone con disabilità ma anche nella società. Le famiglie – conclude Palmas – non vogliono servizi a pioggia ma condivisi, personalizzati e coprogettati con le istituzioni.
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08 febbraio 2012
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