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Trascrizione intervista
Maria Luisa Secchi: partiamo dalla notizia che in realta’ abbiamo appreso ieri a partire dal 26 gennaio prossimo,quindi tra due settimane circa, gli alunni diversamente abili ,frequentanti gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado della provincia del medio campidano,non potranno piu’ usufruire del servizio di trasporto per recarsi a scuola e poter cosi’ partecipare alle lezioni,per decisione della provincia
del medio campidano. Ci pare,diciamo una decisione quanto mai forse assurda. dico troppo francesca?
Francesca Palmas: no,no dici bene, anche perche’ finora e’ stato garantito’come appunto dimostra il fatto che il diritto sia in essere,quindi continui ad essere. Non e’ che il 26 gennaio questi ragazzi perdono il diritto costituzionalmente garantito all’istruzione. Parlo di ragazzi delle scuole superiori per cui,l’ente locale di riferimento che ha la competenza e il compito di fornire questo servizio e’ la Provincia. Io ho visto appunto,la lettera dei genitori che fanno un appello ,non solo al commissario Onida della stessa provincia,che e’ diciamo il responsabile dell’interruzione di questo servizio ma,anche alla regione e all’ assessorato chiedendo un intervento sui fondi. In realtà enti locali, comune e provincie che hanno appunto il compito di garantire non solo il servizio di trasporto ma,anche il servizio di assistenza scolastica specialistica all’autonomia e alla comunicazione,sempre in base alla legge 104 che riconosce la situazione di disabilità delle persone che hanno appunto questo riconoscimento e questa certificazione.
questi enti hanno già la possibilità di accedere ad ulteriori finanziamenti,oltre a quello del fondo unico, a cui accedono per tutti i servizi dei comuni e delle provincie del territorio. hanno anche un altro modo diciamo di far fronte alle spese aggiuntive per migliorare la qualità del servizio,ovvero un capitolo che prevede attualmente 6000.000,00 di euro per il supporto organizzativo proprio destinato agli alunni con disabilità.
Questo fondo fu istituito da un emendamento che venne proposto dall’ allora consigliere Marco Espa,che ha proprio avuto negli anni , questa importante funzione di aiutare proprio gli enti nel migliorare i servizi.
Maria Luisa Secchi: a onor della cronaca, dobbiamo dire che, la provincia, ha proposto una soluzione alternativa, ovvero quella relativa al rimborso pari ad 1/5 del costo della benzina alle famiglie.
tuttavia ,questa soluzione,dicono le famiglie,anzi scrivono le famiglie nella lettera da te citata, non e’ praticabile per l’indisponibilita’ delle famiglie stesse che sono come possiamo capire impegnate in attivita’ lavorative o purtroppo proprio non hanno la possibilita’ di usufruire di mezzi di trsporto.
Francesca Palmas le soluzioni che si possono trovare sono varie, anche quella del rimborso non avendo mezzi propri la provincia,magari suppongo per continuare ad erogare il servizio potrbbero essere trovati nel territorio, coinvolgendo proprio i comuni di residenza di questi alunni che magari possono essere diversi , perché parlando di scuole superiori i ragazzi non verranno tutti da uno stesso comune ma,immagino provengano da comuni diversi per cui si potrebbe anche pensare ad un protocollo d’intesa tra provincia e comuni di residenza. I comuni ,laddove li avessero,potrebbero mettere a disposizione dei mezzi e la provincia rimborsare i costi di trasporto. Quindi rimane in capo alle provincie il compito e la funzione di erogare il denaro perché spetta a lei, ma magari si trovano soluzioni concrete per andare incontro alle famiglie che non possono per motivi di lavoro con mezzi propri accompagnare e riandare a prendere tutti i giorni anche in orari diversi i propri figli a scuola. quindi questo si puòfare proprio con accordi con i distretti dei comuni da cui questi ragazzi provengono, i comuni di residenza.
Maria Luisa Secchi ma le associazioni in questo caso la vostra l’ abc ma anche le altre
che si occupano di ragazzi e bambini con disabilita’, come, in quale modo possono intervenire se possono?
Francesca Palmas accompagniamo le famiglie intanto fornendo loro tutte le informazioni che possediamo per tutelare i loro diritti. L’ultima analisi nel trovare una soluzione a questo problema purtroppo sarebbe un ricorso delle famiglie contro la provincia che sarebbe sicuramente vinto vista la giurisprudenza odierna a livello nazionale, perché le sentenze che sono state emesse sulla richiesta di trasporto gratuito contro gli enti locali o comuni o provincie sono state tutte vinte dalle famiglie quindi noi potremmo ,come sempre facciamo, dare tutte le informazioni per andare avanti per procedere quindi mettere anche in contatto con i legali che portano avanti queste battaglie,questo lo possiamo fare. Poi siamo un ‘associazione di volontariato quindi non abbiamo mezzi da mettere a disposizione concreti per sostituirci alle istituzioni e non dovremmo neanche farlo. Mettiamo però a disposizione tutto il nostro sapere la nostra esperienza per far si che chiunque si trovi in una situazione di discriminazione di diritti non garantiti possa essere tutelato.
16 gennaio 2015
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