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NO TAGLI ALLA L.162!!!
PER IL SOSTEGNO IN FAVORE DEI DISABILI GRAVI DELLA SARDEGNA
Assemblee pubbliche promosse dal Comitato L.162/98 a:
CAGLIARI 16 LUGLIO
SASSARI 24 LUGLIO
Incontri aperti a tutti!!!
Non si tocca un euro dal “modello Sardegna” della L. 162/98
La Delibera della Giunta Regionale va cambiata, i fondi ci sono!
Temi
Ultime Delibere regionali (DGR33/11 del 30/6/2015) proroghe dei piani e avvio dei nuovi e loro applicazione: cosa succede per le persone con disabilità grave famiglie operatori e per Comuni? • chi colpisce il taglio previsto? • No alla compartecipazione degli utenti, un taglio mascherato che colpirà tutti • qual è il taglio agli stipendi degli operatori? • Aggiornamenti del lavoro in Commissione Tecnica Regionale Fondo della Non autosufficienza Regionale per il 2016 • Quadro regionale dei finanziamenti, applicazione Isee nazionale e stato dell’arte, emergenze e criticità in corso • Azioni in atto del Comitato dei familiari per l’attuazione della L.162/98 in Sardegna
Interverranno i Rappresentanti delle Associazioni del Comitato dei familiari e delle Associazioni del territorio, esperti nazionali, operatori pubblici e privati
CAGLIARI, 16 luglio THtel
Via Dei Giudicati 66, ORE 17.30
SASSARI, 24 luglio Hotel G.Deledda
Viale Dante, 47 ORE 17.00
Scarica la locandina in allegato
Sassari 25_07_2015 _La Nuova Sardegna
Disabili, niente tagli: «I soldi ci sono»
Affollata riunione sulla legge 162 con il Comitato e le associazioni che chiedono alla giunta Pigliaru un passo indietro
SASSARi Non ci stanno le associazioni dei disabili e dicono no ai tagli alla legge 162 approvati dalla giunta Pigliaru. «Ventinovemila famiglie dal prossimo 1° ottobre si vedranno decurtati i piani personalizzati, mai la Regione aveva osato tanto. Chiediamo un passo indietro, non si possono colpire sempre i più deboli», è stato il grido lanciato ieri dall’hotel Grazia Deledda dove il Comitato famiglie per l’attuazione della legge 162 si è riunito ieri, secondo appuntamento di una mobilitazione cominciata con un analogo incontro a Cagliari la scorsa settimana. Platea affollata, tra i presenti anche Luca Parodi, il neo dottore con una grave disabilità che ha raggiunto nei giorni scorsi il traguardo della laurea proprio grazie a un piano personalizzato della 162. Esempio, se ce ne fosse bisogno di quello che la legge introdotta nel 1998 è stata capace di fare in termini di autonomia e indipendenza per i diversamente. Un modello quello sardo – è stato ribadito – che tutti ci invidiano. E che non può essere smantellato. Il risparmio da 4,7 milioni proposto dalla giunta nella contestata delibera del 30 giugno scorso con la quale gli stessi piani sono stati prorogati, non ha alcun fondamento. E se venisse attuato più di 2400 bambini e minori disabili gravi avranno il loro progetto tagliato. Mai successo prima d’ora. «Non è giusto, lo abbiamo detto alle istituzioni, quando abbiamo incontrato i delegati dell’assessore e i capigruppo e in commissione sanità. Perchè la Regione sta compiendo un errore tecnico e politico – ha affermato Francesca Palmas, del Comitato –. Tecnico, anzi direi matematico, perché i soldi ci sono. A Cagliari hanno sbagliato i calcoli. Grazie ad economie degli anni precedenti già ci sono i fondi per finanziare la prosecuzione dei piani personalizzati in essere fino alla fine dell’anno. In secondo luogo si stima che da finanziare ci saranno oltre 8mila nuovi interventi. Sbagliato, perché i dati storici dicono che ogni anno l’aumento è del 6 per cento, ma complessivamente poi il numero si riduce a causa di rinunce dei singoli o, purtroppo, per il loro decesso». L’errore politico, poi, è quello del brutto segnale che arriva colpendo un settore di persone svantaggiate. Ma c’è di più. La Regione vorrebbe una compartecipazione alle spese per i progetti di sostegno. E per le famiglie che non hanno la possibilità economica? Insomma, un pasticcio, secondo il Comitato che ha ribadito anche le difficoltà oggettive di erogazione delle somme alle famiglie, che spetta ai Comuni, Comuni che da mesi si devono giustificare per i ritardi con gli assistiti, in attesa degli accrediti che non arrivano. Senza contare l’aspetto occupazionale. I lavoratori che prestano i servizi di assistenza dovranno anche loro subire tagli di conseguenza. Anche di questo si dovebbe tenere conto, è stato detto nella riunione di ieri. Rita Polo, anche lei del Comitato, ha sottolineato inoltre come tutta la vicenda sia l’ennesimo esempio della continua emergenza in cui i disabili si ritrovano. «A febbraio abbiamo sventato il taglio di 35 milioni al fondo per la non autosufficienza, ora una nuova battaglia». Conclude Giovanna Tuffu, presidente dell’Angsa (Associaziogenitori soggetti autistici): «A Sassari siamo riusciti a conterere i tagli su mensa e trasporto scolastico, la Regione ci auguriamo faccia ora altrettanto».
I tagli previsti dalla giunta regionale (su base semestrale) per i familiari dei disabili sono un bollettino di guerra: 150 euro per i bambini e gli adulti con disabilità grave da 69 a 64 punti, 225 euro per i bambini e gli adulti con disabilità grave da 63 a 49 punti, 250 euro per i bambini e gli adulti con disabilità grave da 48 punti in giù. Invece per gli anziani da 65 anni in su, (sempre su base semestrale) le decurtazioni sono le seguenti : 75 euro per gli anziani disabili gravi da 69 a 64 punti, 112,50 euro per gli anziani disabili gravi da 63 a 55 punti, 140,62 euro per gli anziani disabili gravi da 54 a 48, 187,50 euro per gli anziani disabili gravi sotto i 48 punti. per fare qualche esempio pratico un bambino Down o un ragazzo con autismo minorenne gravemente disabili ricadenti nell’area 69-64 punti avranno un taglio di 25 euro al mese al loro progetto personalizzato, ha denunciato il Comitato per l’attuazione della legge 162. Ma anche chi ha un punteggio alto, 80-90 punti, affermano le associazioni dei disabili, rischia di subire la mannaia della spending review. Sforbiciate che possono magari sembrare di poco conto e invece per i disabili e per le famiglie che devono sobbarcarsi tra mille difficoltà rappresentano la differenza tra lo stare meglio e lo stare peggio. Anche perché, secondo le associazioni, i tagli sono indiscriminati, nonostante siano stati annunciati nel nome dell’equità e come modesti. Il punteggio viene calcolato secondo parametri diversi che tengono conto sia della situazione snitaria del disabile sia di quella familiare e sociale. Ma si tiene conto anche del nuovo modello Isee. Una somma che rischia di produrre effetti devastanti.
14 luglio 2015
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