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Le famiglie si stanno mobilitando per il diritto allo studio

Le famiglie si stanno mobilitando per il diritto allo studio dei loro figli con disabilità: dovremo arrivare alle cause contro il Ministero?

L’anno scolastico è iniziato ufficialmente per tutti gli alunni della Sardegna (per alcuni già dalla settimana scorsa), ma
molti alunni con disabilità sardi si trovano nell’impossibilità di frequentare ed esercitare il loro diritto allo studio.
Marco Mirai, Presidente dell’ABC Sardegna, associazione di famiglie di persone con disabilità in prima linea nelle
battaglie per il diritto allo studio degli alunni con disabilità, lancia un appello: “Crediamo e lavoriamo da sempre come
associazione per la partnership scuola –famiglia, in questi giorni abbiamo ricevuto molte segnalazioni e telefonate da
famiglie ed associazioni da tutta la Sardegna: i nostri figli “gravissimi” così, con la riduzione delle ore di sostegno, non
possono frequentare: chi l’anno scorso aveva 18 ore quest’anno, se ne ritrova 9, un caso eclatante addirittura da 23 a 6
ore! Chiediamo alla Scuola che sia garantito il sostegno adeguato e il diritto allo studio per i nostri figli.”
“Seguiamo tutto il quadro nazionale e anche in Osservatorio Nazionale Ministeriale di cui siamo membri dal 2000 -
spiega Rita Polo, coordinatrice dell’ABC - nelle leggi finanziarie 2007 e 2008 il nuovo criterio dell’assegnazione del
sostegno previsto dal Ministero è chiaro: è quello delle “effettive esigenze” dunque in base programma educativo
individualizzato il PEI, come prevede la legge quadro sull’handicap, la 104/92; il rapporto “medio” di 1 a 2, cioè un
insegnante di sostegno rispetto a due alunni con disabilità, è una media nazionale, non pura media matematica.
Chiediamo dunque a tutti, ognuno per le sue competenze, direzione scolastica regionale, uffici scolastici provinciali e
dirigenti di operare perché questo sia effettivamente applicato e garantito.”
L’ABC, anche quest’anno, è dunque pronta ad appoggiare le famiglie che vorranno intentare una causa al Ministero.
La semplice motivazione che gli organici di diritto assegnati non sono sufficienti e quindi non si possono avere nomine
“aggiuntive” è stata infatti ormai costantemente smentita da più anni con numerosissime sentenze dei tribunali che
hanno condannato l’amministrazione scolastica ad assegnare tutte le ore necessarie per rispondere ai bisogni educativi
documentati a livello sociosanitario e educativo didattico.
“Ora - non si può tornare indietro sulla qualità dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità e della Scuola in
Sardegna - conclude Rita Polo- il “taglio” sugli organici ha creato ed evidenziato un’emergenza: chiediamo da parte di
tutte le istituzioni regionali uno sforzo in più, un impegno maggiore per mettere in campo le risorse, anche economiche,
e le sinergie necessarie perché siano garantiti i livelli essenziali dell’integrazione scolastica come quello dell’assistenza
specialistica (di competenza degli Enti locali). Siamo pronti a collaborare come associazione di famiglie, insieme alle
altre, con tutti gli attori Scuola, Regione, Enti locali e Asl per affrontare i nodi irrisolti e realizzare l’oramai
irrinunciabile Accordo di Programma che vincoli ed impegni le istituzioni nelle loro competenze e favorisca
collaborazioni stabili per garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi per una integrazione scolastica e una scuola di
Qualità.”


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